Sempre solo tu mi eri molto amico e le belle parole sussurrate, confuse risuonavano nel vico, ma a mente come stelle in ciel d'estate. Dove l'odioso oblio stringeva il cuore al gelo, così il ghiaccio al primo fiore, correvi fra gli immensi e soli colli, tale il pastore dietro al bianco gregge e vestito di neve in fiocchi molli, lasciavi ognun tal quei ch'angelo vegge. Tu, bianco cavaliere dall'ir lento, eri già conosciuto come il vento. Umberto F. M. Cefalà 28/03/09
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